Donna = “minoranza”. Il peso delle etichette
Raffaele: Ciao a tutti e benvenuti in questo nuovo episodio del podcast in lingua italiana degli studenti del dipartimento di Romanistica dell’università Heinrich-Heine di Düsseldorf. Questo podcast è dedicato a chi impara l’italiano e vive in un paese germanofono. Il mio nome è Raffaele, oggi sono qui con Laura e parleremo del ruolo della donna all’interno della società. Ciao Laura!
Laura: Ciao Raffaele e ciao a tutti gli ascoltatori del podcast e benvenuti!
Raffaele: Benvenuti anche di nuovo da parte mia. Allora, Laura, la prima domanda che vorrei farti è: secondo te c’è una parola chiave associabile al concetto di donna o al ruolo di donna all’interno della società, che è un po’ connotata negativamente?
Laura: Sicuramente sì ed è la parola “minoranza”, che mi capita di sentire spesso in relazione alle donne e non solo, ma a gruppi che sono considerati minoritari rispetto ad una maggioranza, che ha appunto un’accezione negativa perché significa porre in una posizione di inferiorità un gruppo rispetto ad un altro.
Raffaele: Mmh e volendo fare degli esempi in merito ad altri gruppi, quale potrebbe essere uno, una minoranza secondo te o quella che viene vista [come] una “minoranza”?
Laura: Beh innanzitutto anche il gruppo LGBTQ+, di cui si sente tanto, tanto parlare, a cui spesso viene data questa etichetta purtroppo.
Raffaele: Sì, effettivamente mi associo a te e direi anche “purtroppo”, perché come hai detto all’inizio è comunque dare già una, una connotazione negativa ad un determinato gruppo. E ritornando un po’ sulla donna, e quindi diciamo come si pone la donna all’interno della società, e volendo un po’ scavare da un punto di vista più specifico, cioè nel contesto lavorativo, ti è mai capitat[o] di essere vista come una minoranza, hai avuto esperienze del genere?
Laura: Sicuramente, tantissime! Più in Italia che in Germania, devo dire, però sì, mi è capitato. In Italia [nel]la prima esperienza di lavoro ero proprio vista come la donna che faceva la traduttrice o l’interprete e basta, perché in quanto donna quello era il mio ruolo e quello lo sarebbe stato se fossi rimasta, nonostante comunque le buone condizioni lavorative, di stipendio, di vita…
Raffaele: Certo…
Laura. E tutto il resto…
Laura: Però, sì…
Raffaele: Quindi, e comunque spero che poi trasferendoti qui ci sia stato un miglioramento da questo punto di vista, mi auguro?
Laura: Assolutamente sì, assolutamente. Certo è che l’essere percepito come una minoranza è relativo molto anche al settore lavorativo, perché lavorando nel settore automobilistico è in automatico visto come, la donna è vista come una minoranza.
Raffaele: Sì, quasi come l’eccezione piuttosto che la regola, ecco…
Laura: Sì…
Raffaele: E [l’] ultima domanda sarebbe quindi: cosa bisognerebbe fare per cambiare questa situazione?
Laura: Mmm…ma innanzitutto smettere un po’ di… È, è a mio parere una cosa mentale deve, deve esserci un cambiamento nella mentalità di, di tutte le persone: smettere di vedere una persona in quanto donna, in quanto uomo, in quanto appartenente alla comunità LGBTQ+. Noi non siamo questo, siamo delle persone…
Raffaele: Certo…
Laura: …E poi siamo quello che è la nostra sessualità e tutto il resto, quindi per me innanzitutto deve esserci un cambiamento di mentalità.
Raffaele: Grazie Laura per il tuo tempo e…
Laura: E a te Raffaele per le tue interessantissime domande!
Raffaele: Un saluto agli ascoltatori e alle ascoltatrici.
Laura: Alla prossima!