Cabiria, coraggiosa e combattiva

Sembra essere questo il fil rouge che ci accompagna nella visione del film Le notti di Cabiria di Federico Fellini. Attraverso la veritiera rappresentazione di diversi ceti sociali di quegli anni, vengono raccontate le disavventure della protagonista Cabiria, alias Maria Ceccarelli. Veniamo catapultati dapprima in un mondo fatto di sacrifici e povertà, dove la gente che lo abita è gente semplice. A fare da sfondo alla rappresentazione di questo basso ceto sociale vi è una versione povera della città dell’epoca, costellata da anonimi e imponenti edifici di cemento e un linguaggio autentico e tipicamente dialettale. In un secondo momento veniamo accompagnati in un mondo più abbiente e facoltoso, che sembra ignorare le disgrazie che altre persone al di fuori di quella bolla dorata fronteggiano quotidianamente.

La protagonista Cabiria, contraddistinta da una massima espressività che la rende ai nostri occhi trasparente, ma talvolta anche criptica, è strenuamente alla ricerca di una appagante felicità. Lei stessa è la prima a confondere diverse concezioni di felicità, non sapendo se questa condizione sia rappresentata dall’indipendenza economica, dalla compagnia di una persona amata o da un’ineccepibile immagine di sè stessa. Scortato da una musica malinconica e maestosa questo film affronta molteplici tematiche: le diverse forme di amore, l’intricato concetto di amicizia e un’enfatica rappresentazione della religione. Cabiria concede una smisurata fiducia agli uomini che trova sulla propria strada e che senza pietà la ingannano, ma al contrario non riesce a dare valore alla devota e sincera amicizia di Wanda che a suo modo la vuole proteggere e nutre affetto per lei.

Il personaggio si rivela al pubblico combattivo, coraggioso, profondo, tremendamente schietto e integro nel suo percorso verso la felicità. 

(Testo: Margherita)

Schreibe einen Kommentar

Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind mit * markiert