Non conta la distanza, ma la voglia di raggiungersi e imparare.

Ce l’abbiamo fatta! Le lezioni del semestre più imprevedibile si sono concluse. Dopo una breve vacanza mi permetto di fare mente locale su quello che ci lasciamo alle spalle. Per tredici settimane ci siamo sentiti in Zoom, abbiamo chattato in Rocket Chat e abbiamo tenuto una fitta corrispondenza per e-mail. Alcuni di voi si sono connessi puntualmente la mattina alle ore 8.30 per le lezioni in videoconferenza, a volte senza webcam o con una connessione lenta; altri hanno lavorato individualmente consegnando puntualmente i compiti settimanali e seguendo le precise indicazioni contenute nelle mie slides con audio o video.

Pensavate di non farcela all’inizio, vero? Era tutto diverso dal solito, inondati da una marea di informazioni provenienti da diversi mittenti sul cosa fare, sul dove, su quale portale lavorare, fino a quando, con date di scadenza scandite da ILIAS, a inizio semestre avete dubitato di farcela. Alcuni hanno effettivamente interrotto gli studi. Invece voi, proprio voi che state leggendo questo post, ce l’avete fatta! Anzi, ce l’abbiamo fatta. Abbiamo fatto e raggiunto quello che dovevamo fare e volevamo raggiungere prima del lockdown, però con altri mezzi (iniziando la giornata davanti al nostro schermo, magari solo dieci minuti dopo esserci alzati, usando la tastiera al posto della penna, a volte alla ricerca disperata del tasto giusto per l’accento o l’apostrofo) e in un altro luogo da quello previsto (non dal campus, ma da casa, dando addirittura una sbirciatina nelle camerette o nelle cucine altrui).  

In ogni caso tirando le somme si può dire che è stato un semestre in cui abbiamo imparato tanto, e non intendo solo le nozioni teoriche sulla lingua italiana né tantomeno la pratica del parlato e dello scritto nella lingua straniera. Abbiamo dovuto fare i conti anche con altro, con:

  • l’autodisciplina, imparando a lavorare autonomamente ed entro termini definiti;
  • una nuova routine da creare secondo ritmi propri di lavoro e in un angolino in casa, in cui riuscire a concentrarsi prendendo le distanze dalle circostanze esterne o da quelle familiari;
  • l’automotivazione, scavandoci dentro alla ricerca del filo conduttore che ci porta a fare anche quello che ci pesa, all’identificazione dei nostri obiettivi, che a volte, mentre si fa quello che si deve fare,  si perdono di vista. Perché facciamo certe cose, dobbiamo farle o lo vogliamo veramente? – Vi sarete posti sicuramente queste domande all’inizio del semestre, perché senza chiarezza di obiettivi non ci si può imporre di lavorare disciplinatamente;
  • la capacità di reagire con elasticità ai cambiamenti e alle limitazioni imposte dall’esterno e la capacità di adattamento a una nuova quotidianità universitaria;
  • l’uso compente e mirato di mezzi (computer, tablet, smartphone) per l’apprendimento digitale a distanza, che nell’era prima del Coronavirus erano ritenuti opzionali per l’apprendimento. Io d’altronde ho finalmente raggiunto l’obiettivo di lavorare senza fotocopie e finalmente smettere di pulire lavagne bianche luciccanti che mi lasciavano macchie incancellabili e vecchie lavagne verdi polverose usate da altri docenti che mi facevano puntualmente starnutire(!).  

Sono mancati i contatti sociali. Questo è stato il punto dolente. Mi auguro che questo ci abbia fatto riflettere sull’importanza dell’interazione quotidiana con gli altri, sulla presenza fisica degli altri nella nostra vita, nello specifico nell’aula a lezione, nei corridoi, per le vie del campus, in caffetteria. Colleghi di studio o docenti, chi ci è mancato? Chi non ci è mancato e perché? Quanto sono importanti effettivamente i rapporti sociali nella nostra quotidianità universitaria?

Altrettando degno di considerazione è stato un cambiamento nel nostro atteggiamento verso l’ovvietà del quotidiano a cui prima eravamo così abituati da non farne più caso, come se nessuno avesse mai potuto privarcene. Intendo banalità come uscire di casa la mattina e andare all’università con un mezzo pubblico, muoversi liberamente in città senza il panico di essere troppo vicini agli altri, andare a fare la spesa senza pensieri strani per la testa e senza mascherina. Ora sappiamo apprezzare quello che avevamo prima.

Insomma il semestre estivo è stato anche un semestre di riflessione.

Il prossimo semestre potremo continuare a lavorare arricchiti e più forti. Forse avremo ancora altro da imparare.

Mi preme ancora concludere con un ultimo spunto di riflessione, un aspetto da non sottovalutare.  

Il primo vero obiettivo dei corsi di italiano è di imparare a parlare a scrivere correttamente in lingua straniera, e a questo ci abbiamo lavorato assiduamente, settimana per settimana, con tecniche e metodi diversi. La pratica della lingua scritta ha prevalso nelle chat, in ILIAS, della lingua parlata nelle videoconferenze. È stato un semestre produttivo, in cui avete indubbiamente raggiunto un buon livello di conoscenza della lingua italiana. Vorrei ricordarvi che – non dimenticatelo mai- il vero grande obiettivo nell’imparare una lingua straniera è quello di padroneggiarla per conversare, interagire in quella lingua sia in ambito lavorativo che in un contesto privato. Acquisire un BN o superare l’esame con un bel voto sono traguardi importanti nel percorso universitario, sono un riscontro oggettivo sulla quantità di teoria appresa e studiata, ma l’obiettivo principale è ben più alto ed è su questo che dovete sempre puntare.

Non pensate che la distanza fisica creata dalle lezioni digitali possa essere un ostacolo per questo obiettivo. L’apprendimento per via digitale e online è in realtà una grande fortuna perché permette di lavorare da casa, in un ambiente familiare in cui ci si trova a proprio agio, come se si fosse in un laboratorio linguistico personale, in cui vengono esercitate tutte le abilità linguistiche. Solo ancora un soggiorno in Italia può aiutarvi a trasformare le vostre conoscenze in comunicazione viva e vissuta. Per fare questo nel frattempo lavoriamo a lezione simulando situazioni comunicative e rafforzando le strutture grammaticali.

Buone vacanze e a presto!

Cinzia Tanzella

Veröffentlicht von

italblog

Lektorin für Italienisch an der HHU / Romanistik

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