Otto e mezzo

Otto e mezzo, titolo sicuramente originale per il film che ha regalato a Fellini il suo terzo oscar; questo è il numero di film a cui il regista ha dato vita.

Come protagonista troviamo ancora l’eterno Marcello Mastroianni, questa volta nei panni di Guido, un regista che sta attraversando un momento di vita difficile.

La dimensione del sogno è quella che viene utilizzata per raccontarci le sensazioni e le emozioni di Guido, ed è proprio così che si apre il film, lo spettatore viene catapultato in un incubo del personaggio, che intrappolato nella sua auto, è in cerca di una via di fuga.

Il momento di difficoltà che Guido sta attraversando si diffonde a macchia d’olio in tutti gli ambiti che fanno parte della sua vita, vive un momento poco sereno in famiglia, nel lavoro e con sé stesso. I tuffi nel passato e gli incontri con altre persone non lo aiuteranno a salvarsi da questa insoddisfazione che lo abita, ma bensì la consapevolezza che a poco a poco si farà sempre più chiara dentro di lui. Metaforicamente sarà la rinuncia alla realizzazione del tanto agognato film a mettere un punto a tutte le tormentate domande di Guido.

Lo spettatore scoprirà insieme al protagonista che è solo l’approvazione del proprio essere a concedere una riconciliazione.

(Testo: Margherita)

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italblog

Lektorin für Italienisch an der HHU / Romanistik

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