1. Parla come mangi

Ciao a tutti!

Benvenuti a un nuovo episodio del podcast degli studenti del dipartimento di Romanistica dell’università Heinrich-Heine di Düsseldorf.

Questo podcast è dedicato a chi impara l’italiano e vive in un paese germanofono o a italiani che imparano il tedesco. Cercheremo infatti spesso di mettere in evidenza le differenze tra le due lingue.

Questo episodio fa parte della rubrica dedicata alle espressioni idiomatiche legate alla cucina italiana.

Il mio nome è Giulia, sono una giovane studentessa italiana attualmente in Erasmus a Düsseldorf, e oggi vi parlerò a modo mio di questo simpatico argomento.

Gli italiani usano molto spesso proverbi, locuzioni, modi di dire nella lingua di tutti i giorni. Molto più spesso di quello che potete immaginare!

So che non vedete l’ora di scoprire i nostri strani modi di dire, perciò, iniziamo subito e non perdiamo tempo!

Oggi ve ne presenterò quattro che spero vi saranno utili nelle conversazioni più colloquiali con ad esempio amici, colleghi di lavoro o in famiglia.

Il primo che voglio analizzare con voi è Essere come il prezzemolo”.

Questo modo di dire deriva dall’uso culinario del prezzemolo, un’erba aromatica che fin dall’antichità era molto presente in cucina, nella preparazione di piatti diversi e che veniva utilizzata praticamente ovunque.

Dalle mie parti dire ad una persona: “Sei come il prezzemolo “, vuol dire: “Sei una persona che si trova dappertutto”.

Noi italiani lo diciamo quando incontriamo ripetutamente la stessa persona, in luoghi ed occasioni diverse.

Possiamo usare questa espressione anche per descrivere una persona che ha sempre un’opinione su tutto e che si intromette in varie situazioni (eh sì anche quando purtroppo non è richiesto!). 

Dai lo so che anche voi conoscete almeno una persona che non si fa mai i fatti suoi e che è un po‘ mmh come dire…impicciona!

Mia mamma, ad esempio, è come il prezzemolo, deve SEMPRE sapere tutto, dove sono e cosa faccio… ma questo sappiamo tutti che è la natura delle mamme non solo della mia!

Ma passiamo oltre!

Il secondo modo di dire è “Essere alla frutta” che è un’espressione con una sfumatura negativa.

Lo possiamo dire quando siamo arrivati alla fine di un lavoro, di un’attività, e siamo molto stanchi, moralmente o fisicamente.  

Io e le mie amiche, ad esempio, lo utilizziamo sempre durante la sessione degli esami universitari. Una frase tipo è proprio questa: “Il periodo degli esami è appena iniziato, ma io sono già alla frutta!”, già esausta.

Normalmente, la frutta si mangia alla fine di un pasto: così usiamo l’espressione “essere alla frutta” per descrivere il nostro stato d’animo quando abbiamo usato tutte le nostre energie in una situazione particolarmente faticosa. 

La stessa frase può essere interpretata anche come “arrivare alla fine, all’esaurimento di qualcosa”: all’esaurimento dei soldi, dell’ispirazione, della normalità e così via.

Questo modo di dire viene spesso usato nelle discussioni politiche o economiche per descrivere una situazione grave o senza via di uscita.

Provate a cercare su Twitter l’hashtag #siamoallafrutta e vedrete quanti post-critici verso l’attuale crisi economia italiana troverete!

Il terzo modo di dire di oggi è molto divertente tenetevi pronti… Essere una testa di rapa”.

Questa espressione la si attribuisce ad una persona che pensa poco, o male, ma perché secondo voi si dice così?

Ve lo spiego subito!

La rapa, così come altri tuberi, è composta da varie parti buone, tranne la testa che viene buttata via anche dai cuochi che conoscono l’inutilità di questa parte. Quindi l’espressione dispregiativa, di norma utilizzata verso una persona ignorante, è dovuta alla mancanza di sapore dell‘ortaggio. 

Insomma, abbiamo capito che una persona che è “una testa di rapa” vuol dire che ha la testa dura e non cambia mai idea, un po’ ottusa, non proprio brillante diciamo così.

Siamo quasi giunti alla fine di questo podcast, ma non disperate cari ascoltatori perché ho deciso di concludere in bellezza con uno dei modi di dire più utilizzati!

 Il quarto ed ultimo modo di dire di oggi è “Parla come mangi”, una delle citazioni più conosciute.

Sappiamo che mangiare è un’attività che tutti facciamo nello stesso modo: c’è un solo modo di mangiare.

Ci possono essere più modi di masticare; c’è chi mangia più o meno velocemente, c’è chi mastica il cibo più o meno a lungo, chi mangia con le posate o chi con le mani, ma mangiamo tutti nello stesso modo.

Di conseguenza se una persona parlasse come mangia il suo linguaggio sarebbe molto più comprensibile e tutti riuscirebbero a capirla.

A quanti di voi è capitato di trovarsi di fronte ad una persona che anche nelle conversazioni più semplici usa parole difficili di cui si ignora totalmente l’esistenza?! Quanto vi innervosite quando capita eh?!

Quindi se qualcuno vi parla in maniera molto complicata, e se voi avete capito che quello che sta dicendo è una cosa semplice, ma che si sta esprimendo in maniera molto difficile, potreste semplicemente dire: “parla come mangi!”, oppure “ma perché non parli come mangi?”.

Siamo arrivati alla conclusione di questa puntata, giusto per ricapitolare, vi ripeto le espressioni di che abbiamo visto oggi insieme:

  • “Essere come il prezzemolo”
  • “Essere alla frutta”
  • “Essere una testa di rapa”
  • “Parla come mangi”

Spero tanto che la puntata di oggi vi sia stata utile, che abbiate imparato qualcosa di nuovo.

Vi ringrazio per l’ascolto e non dimenticate di commentare il nostro blog!

Un saluto da Giulia e alla prossima!

Giulia, corso Interkulturelle Kommunikation, Sprachpraxis Italienisch

Veröffentlicht von

italblog

Lektorin für Italienisch an der HHU / Romanistik

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