Il sorriso di una donna perbène

“Però è vero che ce sta una giustizia, a questo mondo… Uno soffre, ne passa di tutti i colori, ma poi viene il momento d’esser felici per tutti.”

Cabiria, o meglio Maria Ceccarelli, ha sofferto tanto nella sua vita fidandosi di uomini che le promettevano mari e monti. Oscilla tra il non fidarsi mai più di nessuno e lasciarsi tutto alle spalle per ritrovare speranza e fiducia. Alla fine ci casca ogni volta.

Però malgrado la sua ingenuità le sia quasi costata la vita, non smette di credere di poter trovare l’amore vero. Vaga per le strade notturne della Roma degli anni ’50 sperando di trovare la felicità. Ma solo quando ha perso tutto, scopre quello che conta davvero … poter essere felici e contenti di sé stessi e non perdere la voglia di vivere.

Nel suo capolavoro “Le notti di Cabiria” Fellini ci dimostra la falsità dell’umanità e la discrepanza tra l’essere e l’apparire. Usa l’attrezzo cinema per insegnarci a vivere attentamente e non fidarci di nessuno tranne di noi stessi. Riesce a suscitare compassione per la sua protagonista, spingendo gli spettatori a immedesimarsi in Cabiria e nella sua miseria causata da approfittatori e truffatori. Attraverso la musica e l’attenta selezione di location ribadisce le differenze sociali tra i quartieri ricchi di Roma e la povertà della periferia, in cui si trova la nostra protagonista e da cui cerca di sfuggire con tutti i mezzi. Il mondo di Alberto e Oscar è chiaro e allegro, mentre Cabiria e le sue amiche sono circondate da un’atmosfera sinistra e minacciosa.

Fellini ci fa vedere le luci e le ombre dell’uomo, ci fa capire che siamo vulnerabili, ma soprattutto ci insegna a non arrenderci mai e ad andare avanti. Cabiria incarna una forza inesauribile. In un momento non vuole più vivere e chiede a Oscar di ammazzarla, in un altro riesce a sorridere ancora con una lacrima sulla guancia. In lei si impersona la purezza che troviamo solo in poche persone e che colpisce e commuove persino i cattivi.

Oscar D’Onofrio dichiara che “noi possiamo fingerci cinici, calcolatori…possiamo anche credere di esserlo. Ma poi, quando all’improvviso ci troviamo di fronte a un esempio di purezza, di candore, allora la maschera del cinismo cade e tutto quello che c’è di migliore in noi si sveglia.” Rimane un imbroglione, ma nemmeno lui riesce a sottrarsi completamente al carattere sincero, onesto, puro come lo chiama lui di Cabiria che gli avrebbe dato tutto.

La musica e la performance di Giulietta Masina ci fanno sorridere ma allo stesso tempo ci toccano nel profondo. Consiglio questo film a tutti quelli che sono pronti a farsi colpire da emozioni oneste e ingenue e che non hanno perso la curiosità e la serenità come Cabiria – una donna che non si arrende e che non smetterà mai di sorridere.

(Testo: Alina)

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