Nessuno è un’isola.

„Io non ho bisogno di nessuno.” Penso che con questa frase detta da Zampanò, Fellini voglia mostrare nel suo film, La strada, che ognuno nonostante quello che crede si deve rendere conto alla fine di avere bisogno di qualcun’altro.

I protagonisti principali, Gelsomina e Zampanò, vengono interpretati da Giuletta Masina, la moglie di Fellini, e Anthony Quinn, che a quel tempo non era ancora diventato famoso. Anche il personaggio del Matto viene interpretato da un americano, Richard Basehart. Due su tre protagonisti principali non erano italiani e non parlavano l’italiano. Infatti, quando il film è stato girato, i dialoghi che hanno recitato Quinn e Basehart erano in inglese, mentre i dialoghi degli altri attori erano in italiano. Questa particolarità del film è stata risolta in modo che Fellini ha girato le immagini senza il suono e poi ha caricato tutti i dialoghi in italiano con gli attori e i doppiatori italiani. Perciò si possono vedere scene nelle quali i suoni non corrispondono con i movimenti delle labbra degli attori.

Il film di Fellini gioca sul contrasto fra i caratteri. Si possono paragonare Zampanò e Gelsomina: lui è rozzo, un burbero, ha una disposizione violenta, diventa furibondo molto velocemente. Lei invece è ingenua, semplice, dolce, pronta a fare quello che le viene detto e accettare ogni situazione. E poi c’è il Matto. Anche lui è, come Zampanò, un saltimbanco, costretto a girare in tutto l’Italia per fare una vita. Eppure, rimane con il buon umore. Consiglia Gelsomina che ogni cosa, addirittura un sasso, serve a qualcosa e così anche lei ha un valore. Zampanò affronta ogni situazione e tutte le persone con impazienza e violenza; il Matto invece vede ogni situazione positivamente e filosoficamente anche se non ha. Con quel raffronto Fellini mostra che ognuno può scegliere come vuole essere e vivere nonostante la vita sia piena di difficoltà.

La sceneggiatura nel film può essere descritta generalmente come triste. Fellini mostra un’Italia dopo guerra in cui regna l’estrema povertà, cosicché una madre si sente costretta a vendere sua figlia per dieci mila lire affinché sia capace di mantenere gli altri figli. Quindi, un altro tema del film è la povertà, non solo la mancanza dei denari ma anche dell’anima. Zampanò si rende conto che ha perso qualcuno che lo amava ed era pronta a fare tutto quello che voleva, e qualcuno che – senza che si accorgesse prima – anche lui ama a suo modo. Così la perdita di Gelsomina era anche la perdita della sua anima, di sé stesso.Per citare il poeta famoso inglese, John Donne, “nessuno è un’isola”.

(Testo: Jamuna)

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italblog

Lektorin für Italienisch an der HHU / Romanistik

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