Un gioco di alternanza.

Tutta la mia vita è piena di gente che parla, parla, parla… Andatevene! Fuori tutti di qui!

(Giulietta degli Spiriti)

Girato nel 1965, Giulietta degli spiriti è l’undicesimo film del grande regista Federico Fellini e il suo primo film a colori. Con sua moglie, Giulietta Masina, nel ruolo principale, Giulietta degli spiriti ha vinto il Golden Globe nella categoria Migliore film Straniero.

Il film esplora la sfera psicologica secondo un gioco di alternanza fra realtà e immaginazione. Infatti il cambio frequente fra avvenimenti e persone reali ed eventi e creature immaginate da Giulietta è la cosa che distingue questo film e lo colloca tra le opere postmoderne. Quel cambio serve a indagare le paure e i desideri subconsci di una persona.

Giulietta vede frequentemente persone che non esistono o che sono esistite in un tempo passato.  Loro chiamano, fanno conversazioni con lei e le danno spesso diversi consigli. Alcune di loro si vestono e comportano in modo di un po’ osceno. Un flashback nell’infanzia della protagonista rivela che Giulietta è stata educata in un collegio di suore. Forse questa esperienza l’ha spaventata e segnata per sempre. Forse le manca l’amore di sua madre, che dà più valore all’aspetto esteriore che al benessere di sua figlia. Lo spettatore non capisce veramente la ragione per gli spiriti che l’accompagnano.

Giulietta, molto sconvolta, dopo aver scoperto il tradimento del marito, fa la conoscenza di una vicina, Susy, che la introduce nel mondo dell’amore “libero”. Susy trova anche per Giulietta un giovane amante, ma lei ricordandosi i principi morali impartiti al collegio di suore, fugge. Anche di quest’incontro non si sa se si tratti di un avvenimento reale o no.  Forse esiste solo della immaginazione di Giulietta, rivelando così il suo desiderio di vendetta verso suo marito, in cui anche lei lo tradisce. Alla fine cerca di liberarsi dalla moltitudine di immagini nella sua testa che non fanno che confonderla e conclude disperata: „Tutta la mia vita è piena di gente che parla, parla, parla… Andatevene! Fuori tutti di qui!“

Oltra all’alternanza tra realtà e immaginazione anche la conclusione del film è ambigua. Giulietta non ha più paura di confrontarsi con l’infanzia e poi sorridendo va in direzione del mare. Forse ha deciso di accettare il tradimento di Giorgio e di rimanere con lui. O forse ha deciso di lasciarlo. Addirittura la stessa attrice Giulietta Masina non ha potuto affermare con sicurezza il significato della fine

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italblog

Lektorin für Italienisch an der HHU / Romanistik

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