L’ispirazione è la vita.

Con „Otto e mezzo“ Fellini ha girato un film completamente diverso dai suoi film precedenti. Questa opera non è una riflessione sulla società, ma mostra la crisi che attraversano gli artisti quando l’ispirazione viene a mancare e cominciano a dubitare di sé. Così il protagonista principale, Guido Anselmi, interpretato da Marcello Mastroianni, chiede a sé stesso; “Una crisi di ispirazione? E se non fosse per niente passeggera signorino bello? Se fosse il crollo finale di un bugiardaccio senza più estro né talento?” Così le scene cambiano spesso fra eventi reali e quelli nell’immaginazione di un Guido in cerca dell’ispirazione.

Si ha l’impressione che il film sia soprattutto uno sguardo alla vita di Fellini e che Guido, un regista di 43 anni come Fellini a quel tempo, sia il suo sosia. Per esempio, oltre la crisi che anche Fellini ha attraversato nella sua vita, una scena mostra la tensione che Guido prova quando sua moglie e la sua amante vengono a trovarlo allo stesso tempo. Accanto alla moglie, Giulietta Masina, anche Fellini ha avuto una lunga relazione con un’altra donna, Sandra Milo, che infatti, ha interpretato il ruolo dell’amante nel film. Il sogno ad occhi aperti di Guido, in cui le due donne si ammirano una l’altra e diventano amiche, si potrebbe immaginare essere il desiderio nascosto di Fellini stesso.

Non solo il tema ma anche il modo di girare e la musica in „Otto e mezzosono diversi rispetto agli altri film. Spesso i personaggi sono stati ripresi da molto vicino – come si dice ad Hollywood “very close shot” – e la musica è spesso drammatica (sottolineando la crisi), talvolta da sogno (riflettendo il gioco d’alternanza con l’immaginazione), ma sempre moderna e conosciuta.

Dove trova un regista disperato l’ispirazione? La cerca nell’infanzia, nei genitori, in una donna immaginata antica e perfetta, nella chiesa, ma senza successo. Mostrando il rapporto ambiguo che Fellini ha avuto con la chiesa, l’ha presentata nel film non solo come un’istituzione che vieta il piacere della carne ma la felicità in generale. Quando Guido dice a un prete che è infelice, lui risponde, “Perché deve essere felice? Non è il Suo compitò”. Alla fine, Guido rendendosi conto che l’ispirazione si trova in tutto il mondo, proprio nella vita, ritrova forza e coraggio e dice alla moglie; “È una festa la vita, viviamola insieme”.

(Testo di Jamuna)

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italblog

Lektorin für Italienisch an der HHU / Romanistik

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