Comico/komisch, compasso/Kompass e concorso/Konkurs

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Gentili amici ascoltatori, siamo contenti di avervi insieme a noi in questo nuovo episodio del podcast in lingua italiana degli studenti del dipartimento di Romanistica dell’università Heinrich-Heine di Düsseldorf. Il mio nome è Ester e questo podcast è dedicato a chi impara l’italiano e vive in un paese germanofono o a italiani che imparano il tedesco, cercheremo infatti spesso di mettere in evidenza le differenze tra le due lingue.

Questo episodio fa parte della rubrica dedicata ai falsi amici. La settimana scorsa vi abbiamo chiesto sul nostro blog di raccontarci qualche vostra simpatica esperienza con queste paroline dispettose a tema “fraintendimenti d’amore” e ci avete fatto divertire un sacco! Ne abbiamo scelte dunque alcune da condividere con voi, per divertirci insieme e perché no, anche imparare qualcosa di nuovo. Ci occuperemo dunque con voi delle coppie di parole comico/komisch, compasso/Kompass e concorso/Konkurs. Siete pronti? Cominciamo allora!

Il primo episodio che abbiamo scelto è quello di Sarahw23 che ci scrive:

Primo appuntamento da incubo! Lui tedesco, io italiana. Usciamo, andiamo in un ristorante carino, ordiniamo una pizza e un calice di vino a testa. Serata molto piacevole, insieme stiamo bene fino a quando, mentre mando giù un sorso di vino, lui inizia a raccontare una barzelletta davvero divertente. Non riuscendo proprio a trattenermi, scoppio a ridere e macchio di vino la sua camicia bianca. Non potete immaginare l’imbarazzo! Io a disagio comincio a scusarmi in tutti i modi e provo ad eliminare la macchia dalla camicia bagnando un tovagliolo, gli dico: “Perdonami ma… sei stato davvero comico!”. A quel punto lui fa una faccia dapprima stupita, poi infastidita. Si alza dal tavolo e mi dice: “Comico, io? Cosa dovrei dire di te… guarda cosa hai fatto! Vado in bagno.” e indicando la camicia scuote il capo. “Comico io… comico io…” lo sento ripetere borbottando mentre si allontana. Lì per lì ci rimango male non comprendendo perché la parola “comico” lo avesse offeso tanto. Inutile dire che quello fu il nostro primo ed ultimo appuntamento. La cosa buffa è che lui si è rifatto vivo qualche giorno fa dopo anni con un messaggio che diceva: “Ciao Sarah, ti ricordi di me? “Tom-il-comico” ahah. Ai tempi ero convinto che la parola comico significasse “strano” perché assomigliava molto alla parola tedesca “komisch”. E pensare che ti ho trattata con tanto sgarbo per nulla… Se può valere ancora qualcosa, ti porgo oggi le mie più sincere scuse! :)”. Che dire ragazzi, un episodio davvero tragiCOMICO! Vi saluto, Sarah.

Ringraziamo allora Sarah che oggi ci ha insegnato: MAI dare del comico ad un tedesco!

E andiamo subito avanti con PaolinoForzaMilan che ci scrive:

Ciao ragazzi, vi seguo da anni e vi adoro! Alle scuole medie frequentavo un corso facoltativo di pittura perché avevo una cotta segreta per l’insegnante, che era una biondina molto graziosa della città di Francoforte arrivata da poco in Italia. Inutile dire che di disegno non capivo veramente nulla ma avevo cercato qualche frase semplice in tedesco su Google e aspettavo l’occasione giusta per impressionarla. Un giorno decisi di andarle a parlare con una scusa e vedendo che aveva in mano un compasso le dissi: “Entschuldigung, ich habe… Kompass…verloren.”. Lei ridacchiò perplessa.“Il suo banco è il penultimo della terza fila. Proprio lì, ‘direzione nord’. Sono sicura che saprà raggiungerlo anche da solo” mi disse e sorridendo divertita si voltò. “Ed il compasso, posso averlo?” le replicai quindi confuso. Lei scosse il capo e scoppiò a ridere. “Achso, der Zirkel! Era questo allora che cercavi di dire! Tieni, prendilo pure” mi rispose e me lo porse. “Effettivamente era strano che tu mi domandassi una bussola… Credevo fosse un modo di fare un po’ il simpatico!” aggiunse poi. Insomma, il mio tentativo di conquistarla non si rivelò poi un grande successo, ma almeno ritrovai la strada per tornare al banco! Ciao ragazzi!


 
 Grazie Paolo per averci insegnato come non rimorchiare un’insegnante! Ora sappiamo che “Kompass” e “compasso” non significano poi proprio la stessa cosa… ma passiamo al prossimo messaggio! Ce lo manda Lara23:

Buonasera a tutti! Il mio nome è Lara e vengo da Colonia, in Germania. Quando mi sono trasferita in Italia ho iniziato a lavorare per la ditta dei miei sogni ma non parlavo ancora bene l’italiano. C’era un mio collega molto carino con il quale oggi sono felicemente sposata, Marco, che soprattutto in quel primo periodo mi sosteneva molto e mi teneva al corrente dei vari appuntamenti lavorativi. In quei primi mesi l’azienda stava vivendo un po’ di difficoltà economiche e l’atmosfera era tesa, il capo parlava di licenziamenti. Un giorno Marco si è presentato alla mia scrivania con una faccia triste e mi ha detto di dovermi dare una notizia. “Buona o cattiva?” gli ho domandato preoccupata e lui: “Beh… Il capo mi ha detto di dirti del concorso…” ed ha sorriso ma nello stesso istante io sono scoppiata a piangere. “Oh cielo! Mi licenzieranno, ci licenzieranno tutti!” ripetevo inconsolabile. Marco mi ha abbracciata forte dicendomi che il volto triste era solo un gioco per potermi poi sorprendere con una notizia bella e che non c’era motivo di piangere. “Il concorso è una grande occasione! Potresti ottenere una promozione ed io credo che con le tue capacità dovresti assolutamente partecipare!” ha aggiunto asciugandomi le lacrime. Da noi in Germania il termine “Konkurs” significa “fallimento”! Che spavento! Però per farsi perdonare mi ha invitata a cena quella sera stessa e direi che tutto sommato quel crudele fraintendimento è valso la pena! A presto!

Grazie allora anche a Lara per aver condiviso con noi questo divertente, romanticissimo ricordo! Salutiamo anche il suo Marco e auguriamo ad entrambi ancora tanti concorsi e nessun Konkurs!

Ringraziamo inoltre tutti gli altri che da casa ci ascoltano per i tantissimi commenti pieni di storie divertentissime e vi invitiamo a visitare il nostro blog per leggere altri esempi e scoprire ancora nuovi falsi amici! Vi auguriamo una buona serata e ci sentiamo al prossimo podcast!

(Testo di Ester)

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