Benvenuto ad un nuovo episodio del podcast in lingua italiana degli studenti del dipartimento di Romanistica dell’università Heinrich-Heine di Düsseldorf. Questo podcast è dedicato a chi impara l’italiano e vive in un paese germanofono o a italiani che imparano il tedesco, cercheremo infatti spesso di mettere in evidenza le differenze tra le due lingue. Questo episodio fa parte della rubrica dedicata ai falsi amici.
Il mio nome è Ester ed oggi ti parlerò a modo mio di questo argomento.
Sì, caro amico ascoltatore, vivo in Germania da nove anni. Come dici? Se la lingua è semplice da apprendere? No, non direi, è molto diversa dalla nostra. No, non si comprende ad orecchio, le parole non si assomigliano quasi mai… e menomale! Perché, domandi? Perché quando questo accade, mio caro amico, è meglio che tu faccia molta attenzione! Potresti esserti imbattuto in un dispettoso falso amico! Di cosa si tratta, mi domandi? Lascia che ti racconti, allora, di questa e quella volta in cui dovetti confrontarmi io stessa con questi “simpatici” soggetti…
La prima volta che questo accadde ero arrivata a Düsseldorf da appena pochi mesi e mi affannavo, seppur con entusiasmo, ad assimilare quante più parole possibili nella nuova lingua.
Quella mattina avevo imparato il termine “Freizeitbeschäftigung” e me ne pavoneggiavo inserendolo come il prezzemolo in questo e quel discorso. Quando così mi ritrovai a conversare con un simpatico compagno di scuola tedesco, non persi l’occasione di domandargli se avesse qualche attività ricreativa (Freizeitbeschäftigung). Lui rispose sorridendo che amava la sua “Kamera” e mi chiese se avessi qualche interesse particolare anch’io. Ridendo risposi qualcosa del tipo: “La camera è anche una mia grande passione! Praticamente passo tutto il mio tempo libero dormendo!”. Potrai facilmente immaginare, gentile amico, quanto mi emozionò constatare che la parola camera (da letto) fosse così simile a quella italiana e quindi così semplice da apprendere! Ma, ahimè, Paul sembrò confuso. “Dormire?” mi domandò infatti. “Siamo sicuri di star parlando della stessa cosa? A me dormire non piace affatto, le foto migliori le scatto la mattina presto!”. Ci misi un po’ ad apprendere la parola tedesca “Schlafzimmer” (camera da letto) ma che il termine tedesco “Kamera” significasse “macchina fotografica”, quello, amico mio, lo compresi in un secondo e non lo scordai più!
Il secondo divertente episodio ebbe luogo proprio in una “Schlafzimmer” (camera da letto).
Io e la mia amica Lena, sedute sul suo letto, chiacchieravamo e ci aggiornavamo sugli eventi e le novità più recenti. “Non immagini Lena cosa è accaduto ieri!” le dissi ad un tratto abbassando il tono della voce. Mi fece cenno con il capo di proseguire. “I genitori di Mirko lo hanno sorpreso in camera con una dose in mano… non ti dico come si sono arrabbiati!”. Lena ridacchiò. “Per una dose di birra? Vedrai che gli passerà presto, non preoccuparti!” e fece per cambiare argomento. “Lena, cosa hai capito? Una dose di erba…”. Quel giorno appresi così che il termine tedesco “Dose” corrisponde alla parola italiana “lattina”.
L’ultimo esempio che mi viene in mente risale ai tempi della scuola media, quando abitavo ancora in Italia. Una mia compagna tedesca molto carina era abbattuta perché desiderava tanto iscriversi ad un concorso di bellezza ma non poteva. Le domandai il perché e lei rispose che le avevano chiesto la firma dei genitori. Le risposi quindi che era normale e lei si alterò molto: “Normale, scherzi forse? Come possono domandarmi una cosa del genere, la Firma dei miei genitori!”. Era davvero amareggiata e compresi che probabilmente non comprendesse correttamente il significato della parola italiana “firma”. Infatti, oggi che vivo in Germania lo so, la mia compagna Greta era convita che per partecipare al concorso dovesse cedere la ditta dei genitori. Il termine ditta in tedesco si dice infatti “Firma”. E pensare che se solo ne fossi stata consapevole già allora, la mia amica avrebbe potuto fare molta strada in un mondo a lei così affine!
Ti renderai adesso conto, caro amico lettore, di come la lingua tedesca possa essere per noi italiani alle volte davvero complessa ed estranea, persino quando così non ci appare! Con questo non voglio certo scoraggiarti ad avvicinarti a questo mondo così affascinante. Ricorda solo: il tedesco non è lo spagnolo! Se dovesse quindi capitarti in questo entusiasmante percorso di imbatterti in termini apparentemente molto simili ad altri nostri italiani, ti sprono a non giudicarli con superficialità ed informarti invece con più cura sul loro effettivo significato. E se anche a te capiterà di confonderti, non scoraggiarti! Farai tesoro di qualche simpatico aneddoto ed imparerai tu stesso, piano, a riconoscere i falsi amici e smascherarli!