4. Fare il biscotto

Buongiorno ragazzi, benvenuti ad un nuovo episodio del podcast degli studenti del dipartimento di Romanistica dell’università Heinrich-Heine di Düsseldorf. 

Mi chiamo Wesley, ho 27 anni e vengo da Düsseldorf, il capoluogo del Nordreno-Vestfalia, che con 18 milioni di abitanti è la regione la più popolata della Germania. 

Oggi parleremo delle espressioni idiomatiche italiane correlate al cibo.

Non c’è di meglio, vero? Soprattutto adesso che l’estate si avvicina.

Quando fa caldo si pensa a mangiare sano, alimenti freschi, piatti squisiti, grigliate, risate con gli amici e degustazioni di vino.

C’è più allegria rispetto al periodo buio invernale, l’inverno 2022 poi… meglio non parlarne, specialmente non a un tifoso italiano di calcio. Solo il Natale ha saputo riscaldare i cuori. Quando ci penso mi viene nostalgia, menomale che qui in Germania già a fine agosto si possono comprare i dolci natalizi. 

Che bello, ora che ci penso mi si apre il cuore, penso alle vie di Düsseldorf piene di mercatini di Natale dove si possono apprezzare gli odori natalizi. Come il vin brulè, le salsicce alla brace e tanto altro…

A chi non viene voglia di fare i biscotti natalizi anche se mancano 12 settimane a Natale?

Sono semplici, gustosi e rapidi da fare.

Un momento…Parliamo di Natale? Natale 2022? L’anno dove c’era il mondiale invernale in Qatar? Il secondo mondiale di seguito senza l’Italia dopo la non qualificazione al mondiale russo del 2018.

Una vera e propria tragedia per un paese amante del calcio che vede i tifosi attraversare un inverno buio, lungo, triste e soprattutto senza voglia di mondiale.

In quel periodo ho apprezzato molto i dolci natalizi, soprattutto i biscotti napoletani, come i mustacciuoli, i roccocò, i susamielli.

I biscotti?

Attenti che i biscotti non vengono ben digeriti dai tifosi azzurri. Come mai? Che c’entrano queste delizie con le delusioni calcistiche?

Per dare una risposta dobbiamo tornare al lontano 2004, quasi vent’anni fa. Che successe all’epoca?

Siamo al campionato europeo del 2004, torneo continentale che ha luogo in Portogallo. L’Italia era una tra le favorite per la vittoria finale, ma prima di poter accedere ai turni finali del torneo, doveva vedersela con la Danimarca, la Svezia del conosciuto Zlatan Ibrahimovic e infine la Bulgaria.

Ora vi dico perché si parla di biscotto agli europei del 2004.

L’Italia dopo aver pareggiato le prime due gare aveva bisogno di una vittoria contro la Bulgaria. E vittoria fu… solo che la Danimarca e la Svezia con molta solidarietà scandinava non diedero spettacolo durante il loro incontro. Bastava il pareggio ad entrambi per passare e pareggio fu. Con l’indigestione del biscotto per gli azzurri, che furono eliminati. 

Possiamo quindi dire che la prestazione dell’Italia a questo torneo fu deludente, i media sbagliarono sulla loro favorita. 

Per chi non l’abbia ancora capito, “fare il biscotto” in ambito sportivo, significa mettersi d’accordo sul risultato finale, affinché giovi ad entrambe le squadre in campo, purtroppo non fa tanto onore al fairplay.

Vorrei aggiungere in conclusione che l’Italia “fece tanto fumo e poco arrosto” a Euro 2004.

Tanto fumo e poco arrosto? Mica stiamo facendo una grigliata penserete.

No, quest’espressione idiomatica significa in questo contesto, che si pensava esser riusciti a fare molto, ma alla fine si è fatto meno di quello che si voleva.

È una situazione che può condurre alla frustrazione, alla delusione, alla tristezza e in alcuni casi anche alla rabbia.

Essere un tifoso di calcio non è sempre semplice, noi italiani lo possiamo testimoniare.

Ma ora che il mondiale è passato non ci resta solo che aspettare il prossimo grande torneo, l’Europeo 2024 che si terrà in Germania.

Speriamo che il paese ospitante porti bene, ci ricordiamo con grande felicità del mondiale vinto nel lontano 2006 in Germania.

Allora sì che abbiamo passato un buon Natale gustando vin brulè, un buon vino caldo, ai mercatini natalizi… ma attenti col vino, come dicevano gli antichi latini, in vino veritas, che significa che bevendo vino si tende ad essere molto sinceri e a dire la verità, chiaramente perché l’alcol ci fa perdere le inibizioni che di solito ci fanno controllare quello che diciamo.

State attenti a cosa dite allora dopo qualche bicchiere di vino. Il segreto di un caro amico va mantenuto, sennò, si arrabbierà così tanto che vi potrebbe “mangiare vivi”, sapete cosa significa?

Mangiare vivo qualcuno” significa essere talmente arrabbiati con una persona, che la si rimprovera violentemente, anche aggredendola verbalmente. Potete almeno stare sereni, non vi divorerà nessuno con una lavata di capo.

D’altra parte, quel vostro amico potrebbe sentirsi trattato come un baccalà, che come ben sapete, è un merluzzo seccato nel sale, un piatto molto celebre nelle culture mediterranee. Ma in questo caso parliamo di una persona stupida, perché nel contesto che abbiamo descritto si è fidato di voi.

Ma ricordiamoci ragazzi, la cucina italiana è appena stata eletta come la migliore al mondo, i motivi li sappiamo tutti, vero? Le tavolate italiane non sono seconde a nessuno.

Sono sinonimo di allegria, gioia di vivere, piacere e atmosfera familiare, e soprattutto, in Italia non manca mai il buon vino, perché dove regna il vino, non regna il silenzio.

Dopo questo, vi lascio e vi auguro una buona giornata. Io ora vado a mangiarmi un bel panino con la salsiccia, accompagnato da un bel bicchiere di vino. 

Ci sentiamo ragazzi, un abbraccio e alla prossima!

Wesley, corso Interkulturelle Kommunikation, Sprachpraxis Italienisch

Veröffentlicht von

italblog

Lektorin für Italienisch an der HHU / Romanistik

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