Sull’ultimo volo che ho preso, un passeggero ha infilato il suo bagaglio a mano nella cappelliera già colma, spingendo e schiacciando le borse degli altri passeggieri e facendone quasi cadere una, che poi è rimasta in sospeso fino a quando lo steward non è venuto a sistemare il tutto.
L’uomo ha bestemmiato in una lingua slava e poi si è seduto accanto a me continuando a parlare con un altro signore con cui viaggiava. La signora tedesca seduta dietro di noi, che aveva reagito gridando al signore di non provocare danni al suo portatile riposto sul fondo della cappelliera e che era stata palesemente ignorata dal bestemmiatore straniero (il quale non capiva un acca di tedesco), ha continuato a lamentarsi ad alta voce additandolo come un macho maleducato e dicendo che quelli non erano modi e che la prossima volta avrebbe dovuto guardarsi dall’essere aggressivo. Lui noncurante cominciava a prepararsi per una dormitina.
Quando lo steward è arrivato per chiudere tutte le cappelliere, la signora gli ha detto che voleva esporre un reclamo per iscritto alla compagnia aerea per la maleducazione del passeggero. Lo steward cambiando repentinamente l’espressione cordiale del viso in una smorfia da incredulo le ha detto con una voce nervosa: “Che cosa c’entra la compagnia con la maleducazione di un passeggero?”
Per di più il passeggero maleducato dopo aver pronunciato tra sé e sé solo una parola a tutti incomprensibile, prendendo posto era scomparso dalla scena. È vero, non aveva chiesto scusa, aveva lasciato penzolare in bilico una borsa semiaperta che apparteneva a qualcuno che ignorava il tutto e che sembrava da un momento all’altro dover sputare oggetti sulle nostre teste, ma ora guardava ignaro il tramonto dal finestrino.
Invece la signora tedesca continuava a lamentarsi con una voce da offesa rompendo le scatole a tutti, perché tra i passeggeri delle file vicine era sceso un silenzio da tomba e ognuno sembrava concentrato a fare cose che precludevano l’impossibilità di distrarsi per capirla ed aiutarla, tipo sfogliare il catalogo dei prodotti duty free, spegnere il cellulare, far finta di vedere le istruzioni di sicurezza.
Alla fine la signora si è ammutolita.
All’arrivo all’aeroporto di destinazione, non si erano ancora spente le luci per sganciare le cinture di sicurezza che tutti erano già in piedi in corridoio. Quando mi sono alzata anch’io non mi era possibile prendere il mio bagaglio a mano – che appunto per ragioni di spazio – avevo messo nella cappelliera corrispondente a due file dopo di me sull’altro lato. Di solito quando viaggio incontro sempre gente cordiale e pronta ad aiutare, così mi sono rivolta alla prima persona dietro di me chiedendo di aiutarmi a prendere il mio bagaglio. Era la signora rompiscatole che ci aveva vessato con tutte le sue lamentele sul macho maleducato e che voleva reclamare presso la compagnia aerea.
“Können Sie mir bitte helfen?”, le ho chiesto. È seguito un „Nein“ deciso, categorico, che a me è sembrato pure vendicativo, perché lo sguardo della signora era un concentrato di rabbia e di cattiveria. Ma vendicativo di che? Io cosa avevo fatto? Non avevo fatto niente. Forse era questo che la aveva fatta arrabbiare, il mio non reagire all’episodio? O vendicativo del fatto che cercavo a tutti i costi di ignorare il suo cattivo umore che lei invece voleva rifilare a qualcuno?
“Ich verstehe. Heute wollen Sie nicht nett sein”, ho detto io.
Mi hanno aiutato altri, però, Signora rompiscatole, che tristezza! Anche la gentilezza non è da sottovalutare.
Morale della storia: che ci può fare la compagnia aerea se tra i passeggeri c’è gente del genere?
Poi prima di scendere dall’aereo, di fronte alle hostess che ti salutano con un sorriso smagliante, mi sono accorta che stavo per salutarle sputando la rabbia che la signora mi aveva appena vomitato addosso.
Per fortuna me ne sono accorta subito, ho accennato un sorriso e addolcito la mia voce.
Insomma seconda morale della storia: a volte si rischia di diventare proprio come quelli che non ci piacciono.
Siamo arrivati a destinazione anche noi! Abbiamo fatto un buon volo insieme questo semestre, a volte la hostess ha perso il suo sorriso, ma è rimasta gentile. I passeggeri hanno recuperato i loro bagagli e sono scesi dall’aereo. Buone vacanze! Ci vediamo sul prossimo volo ad ottobre!
Cinzia Tanzella